venerdì 24 agosto 2007

l'ultima sorpresa


Ho sentito raccontare la storia di tre mistici cinesi. Nessuno sa i loro nomi, e nessuno li ha mai saputi. Erano conosciuti semplicemente come “I tre santi che ridono”, perché non fecero altro che ridere! Ridevano e basta.

Questi tre personaggi erano persone veramente belle: ridanciane, avevano la pancia che sussultava dal gran ridere. Ed era qualcosa di contagioso: vedendoli, altri scoppiavano a ridere. In breve, l’intera piazza del mercato rideva… e solo un attimo prima quel luogo era grigio e spento, tutti pensavano solo ai soldi. Poi all’improvviso, la presenza di quei tre folli cambiava completamente l’atmosfera. Ora tutti si erano scordati che erano lì per comprare e vendere. Nessuno era più avido: per un istante si schiudeva un nuovo mondo.

Viaggiarono in tutta la Cina, di paese in paese, di villaggio in villaggio, aiutando semplicemente le persone a ridere. Con loro, tutte le persone tristi, arrabbiate, avide e gelose, si mettevano subito a ridere. E molti percepirono quella chiave… può trasformarti!

Un giorno, in un villaggio, accadde che uno dei tre morì. Gli abitanti accorsero, pensando: “Ora saranno in difficoltà. Vogliamo proprio vedere come faranno a ridere. Il loro amico è morto: dovranno piangere!”

Ma quando raggiunsero il posto in cui si trovavano, videro che i due saggi rimasti ballavano, ridevano e celebravano la morte.

Gli abitanti del villaggio dissero: “Questo è troppo! Quando un uomo muore, è profano ridere e danzare”.

Ma i saggi risposero: “Per tutta la vita abbiamo riso con lui. Come potremmo salutarlo per l’ultima volta diversamente? Dobbiamo ridere, godere di questo istante, dobbiamo celebrare. Questo è l’unico addio possibile, a un uomo che ha riso tutta la vita. E noi non lo vediamo morto: come può morire una risata, come può morire la vita?”

Il corpo doveva essere cremato e la gente disse: “Gli faremo un bagno, come prescrive il rituale”. Ma i due saggi dissero: “No, il nostro amico ha detto: ‘Non seguite alcun rituale e non cambiatemi gli abiti e non lavatemi. Mettetemi semplicemente sulla pira così come sono e datele fuoco’. Per cui dobbiamo rispettare le sue istruzioni”.

E all’improvviso accadde qualcosa di spettacolare. Quando il corpo venne dato alle fiamme, quel vecchio fece il suo ultimo scherzo: sotto i vestiti aveva nascosto tantissimi fuochi d’artificio, e all’improvviso fu una gran festa! L’intero villaggio si mise a ridere. E quei due folli si misero ballare, e l’intero villaggio si mise a ballare con loro.

Non era più una morte, era una nuova vita.


Osho - tratto da I tarocchi della trasformazione

giovedì 2 agosto 2007

il modo più facile di fuggire da se stessi


Bhagwan,
sono un politico radicale e rivoluzionario. Hai qualcosa da dirmi?

Werner, sei già andato troppo lontano, non mi ascolteresti. Essere un semplice politico è già sufficiente, ma tu sei un rivoluzionario e sei radicale, è un cancro doppio, triplo! La politica non ti basta? Devi anche essere radicale, e rivoluzionario? Purtroppo si trovano sempre parole bellissime per nascondere le nostre orribili realtà.

Nessun politico può essere rivoluzionario, perché la rivoluzione è solo spirituale. Nessun politico può essere radicale, perché il termine stesso radicale significa che hai a che fare con le radici. Il politico si limita a sfrondare le foglie, non ha niente a che fare con le radici. Solo l'illuminazione ti porta alle radici, solo la meditazione ti porta a toccare i problemi alle radici.

La politica è sempre esistita, e così i politici, e cosa è accaduto? Il mondo è sempre lo stesso miserabile carosello! Di fatto la miseria continua a moltiplicarsi ogni giorno che passa. Tutti questi politici, rivoluzionari e radicali, si sono rivelati degli imbroglioni. Certo, pieni di buone intenzioni, ma queste non contano niente, ciò che conta è la consapevolezza. Il politico non ha alcuna consapevolezza, sta solo cercando di evitare i suoi problemi interiori, cerca solo di sfuggire i propri problemi.

E il modo più facile di fuggire da se stessi consiste nell'interessarsi ai problemi del mondo, all'economia, alla politica, alla storia, alla difesa dei poveri, alla trasformazione delle condizioni sociali, alle riforme. Sono tutte strategie per sfuggire ai propri problemi, strategie sottili, pericolose, perché così si ha la sensazione di fare qualcosa di grande, mentre si è semplicemente dei vigliacchi.

Werner, prima di confrontarti con i tuoi problemi, affrontali. Cerca prima di tutto di trasformare il tuo essere. Solo un individuo che si è trasformato è in grado di far scattare un processo di trasformazione negli altri.


Osho
tratto da - Koan Zen, L'oca E' Fuori - News Service Corporation